Buon pomeriggio miei cari lettori e mie care lettrici!
Gennaio è stato un mese intenso dove un po' tutti abbiamo salutato
le feste, i pranzi, le cene e le giocate a carte, per ritornare a pieno ritmo
alla vita di tutti i giorni.
È anche stato il mese in cui ho beccato il virus influenzale, come
tanti altri milioni e milioni di italiani, che mi ha tenuta lontana dai libri e
sostanzialmente è stato l'unico punto negativo, se proprio dobbiamo
definirlo.
Che dire: un nuovo anno è da poco iniziato ed io sono pronta e
carica a viverlo con ottimismo!
Febbraio è invece stato il periodo in cui ho ripreso a leggere e
non posso che esserne felicissima! 😊
Prima di parlarvi del romanzo, c’è una curiosità che mi ha colpita molto e che vorrei condividere con voi lettori: la nascita del romanzo “Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde”.
Iniziamo !!!
Stevenson all’epoca aveva già raggiunto una
certa popolarità grazie alla stesura de L’isola
del tesoro. Nonostante questo stava attraversando, insieme alla famiglia,
un periodo non proprio idilliaco, sia economicamente che fisicamente, e durante
una notte travagliata, sognò alcune delle scene che poi inserì nell’opera.
E non solo!!!
Gli ci vollero
solamente tre giorni per scrivere il romanzo che poi consegnò alla
moglie - per averne un giudizio – la quale gli fece notare che si trattava di
un semplice thriller e che, al contrario, quell’opera avrebbe dovuto
avere quel quid che mancava.
Stevenson decide così di bruciare il
manoscritto e di ricominciare tutto daccapo. E in soli altri tre giorni
ultimò quello che oggi è un classico della letteratura: Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde.
Inizialmente il romanzo fu pubblicato nel Dicembre 1885 in una collana economica di racconti thriller; solo nel Gennaio 1886 è stato poi pubblicato in volume.
Vi è piaciuta questa
piccola curiosità?
A me ha lasciato piacevolmente basita il fatto che l’autore sia riuscito - in così pochi giorni a terminare la sua opera, lasciandoci questa classica perla.
Lo strano caso del
Dr. Jekyll e Mr. Hyde
di Robert L. Stevenson
Nato
ad Edimburgo nel 1850, Stevenson è
stato uno scrittore, un drammaturgo e un poeta scozzese.
La
sua attività letteraria inizia nel 1871 come collaboratore letterario presso
alcune riviste del tempo, dove vengono pubblicati i suoi primi saggi, per poi
affermarsi nel 1878 con “An Inland
Voyage” e “Travels with a Donkey in
the Cevennes” ai quali faranno seguito altre opere importanti: una raccolta
di racconti in due volumi ( New Arabian
Nights, 1882 ), un romanzo fantastico che recherà a Stevenson una certa
popolarità ( L’Isola del Tesoro,
1883 ), accresciuta poi grazie alla stesura di altri due romanzi in
particolare: un romanzo storico ( Il
ragazzo rapito, 1886 ) e, appunto, Lo
strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde, 1886.
Ovviamente a questi
fanno seguito altre opere importanti.
Tema principale del romanzo è il dualismo umano, questa eterna lotta tra il bene e il male che Stevenson riesce perfettamente a trasmettere attraverso la scissione reale, e non immaginaria, della stessa persona.
Siamo in una Londra
fuligginosa, nebbiosa, un po’ lugubre: la Londra del XIX secolo. Protagonista principale è Dr. Jekyll attorno al quale ruota l’intera
faccenda. Jekyll è un uomo
di scienza, è un uomo molto ambizioso, desideroso di sapere, di conoscere, un
uomo al quale piace molto osare e che sembra non avere alcun timore…
L’ambizione è, appunto, un tema importante
che l’autore ci pone innanzi agli occhi durante la lettura e ci fa riflettere
su quanto essa, da caratteristica umana degna di lode, possa facilmente
tramutarsi in delirio di onnipotenza e dunque risultare dannosa.
Dr. Jekyll aveva – infatti - osato, non solo
con il pensiero ma anche nella realtà, creando una medicina che riuscisse a
scomporre la personalità umana non nell’immaginario ma proprio nella realtà; ed
è tramite questa medicina che riesce a scindere il bene dal male, ognuno con le
proprie fattezze.
La sua teoria era, infatti, che
l’essere umano non era unico e solo ma duplice, dal momento che in esso
esistevano il bene ed il male.
Ma Dr. Jekyll non è solo un uomo
ambizioso, è anche un uomo molto intelligente poiché si renderà conto del danno da lui stesso
creato, nella sua stessa persona, ma a quel punto sarà oramai inutile e non
potrà più tornare indietro: l’ambizione
aveva preso il sopravvento su di lui, divenendo così una caratteristica
negativa.
Con ciò Stevenson vuole sottolineare che, se
da un lato l’ambizione non è un male, dall’altro bisogna sempre
ricordare che nella vita, e in qualsiasi occasione, bisogna sempre
sapersi controllare poiché a tutto c’è un limite.
Dr. Jekyll è un uomo alquanto complesso
perché non rappresenta solo l’uomo ambizioso, che vuole sentirsi potente e sfidare
le leggi naturali, ma è anche il ritratto delle debolezze dell’essere umano;
il sapere che, appunto, siamo esseri
umani e non divinità, con i nostri limiti e le nostre debolezze, che ci
caratterizzano nel bene e nel male.Un altro tema che Stevenson sottolinea è che spesso l’essere umano, proprio perché convinto di dover dominare su tutti e tutti, sentendosi così forte e importante, tende a far prevalere la parte peggiore di se stesso, magari anche inconsciamente, attraverso cattive azioni che facilmente possono tramutarsi in cattive abitudini, e ciò ci fa riflettere su quanto sia più complicato annientare una brutta azione rispetto ad una buona.
Ed è proprio quello
che accade a Dr. Jekyll, il quale
aveva osato sfidare le leggi naturali creando quella medicina che avrebbe
permesso di scindere entrambe le sue parti, l’una l’opposta dell’altra, senza
riflettere che prima o poi questa situazione gli si sarebbe ritorta contro.
All’inizio Jekyll riusciva a tenere
sotto controllo questa situazione: prendendo la medicina, la trasformazione
avveniva dopo poco tempo e, una volta terminato l’effetto della stessa, tutto
ritornava normale. Ad un certo punto però questo controllo comincia a vacillare:
la sua parte malvagia aveva iniziato a prendere sempre più il controllo su di
lui, e gli veniva sempre più complicato gestirla.
Questa situazione mi
ricorda molto i semi di baobab,
che crescevano sul pianeta del piccolo principe, e l’importanza di estirparli
sul nascere altrimenti avrebbero potuto prendere il sopravvento e ricoprire
totalmente il suo stesso pianeta.
Ecco, i semi di
baobab sono quel perfetto esempio che ci fa comprendere quanto i pensieri
negativi, il male, le brutte azioni devono sempre essere tenuti a bada perché,
qualora noi abbassiamo la guardia, questi possono prendere molto più facilmente
possesso della nostra persona rispetto ad un’azione benevola.
Quante volte infatti risulta più facile arrabbiarsi con qualcuno o per qualcosa, piuttosto che cercare di mantenere la calma e fare prevalere la nostra parte migliore?
Dunque un buon consiglio sarebbe quello di trovare un equilibrio dentro noi stessi, quell’equilibrio che ci possa sempre fare migliorare, annientando così sul nascere qualcosa di nocivo non solo per noi stessi, per i nostri sentimenti, ma anche e soprattutto per chi ci sta accanto.
Questo delirio di onnipotenza che pervade l’animo del Dr. Jekyll non viene però ben accolto dagli amici più cari e fidati, dai quali tenderà a fuggire e ad allontanarsi tant’è che poi lo vedremo rinchiuso nel suo stesso laboratorio senza che nessuno vi possa entrare.
Dr. Jekyll si ritrova ingrovigliato in una
trappola da lui stesso creata e, nonostante l’affetto sia di Utterson,
principalmente, che di Lanyon ma
anche dello stesso Poole, che era il
domestico di Jekyll, non riusciranno
a fermarlo.
Dunque una domanda
mi sorge spontanea:
allora è veramente il male che riesce a vincere sempre?
Gli amici più fidati del Dr. Jekyll sono il notaio Utterson, presente già dalla prima scena e al quale lo stesso Jekyll aveva dato il proprio testamento tempo prima, e il Dr. Lanyon, amico di Jekyll dai tempi dell’università, dal quale si era poi allontanato perché, a detta dello stesso Lanyon, durante una conversazione con Utterson, la mente di Jekyll aveva preso una cattiva strada; più precisamente aveva detto:
“Henry Jekyll ha iniziato a
viaggiare troppo con la fantasia, per i miei gusti. Ha preso una cattiva
strada; la sua mente, voglio dire”
parlando addirittura
di scempiaggini pseudoscientifiche.
Andando più a fondo
e prendendo in esame Utterson e Lanyon, possiamo notare altri temi
fondamentali, quali: la curiosità da
parte di Utterson di sapere quello
che significava per Enfield ( amico
del notaio e suo stesso parente alla lontana ) la porta di quell’edificio
abbandonato, all’inizio del romanzo; un sapere
completamente differente rispetto a quello di Jekyll, secondo il quale era invece andare oltre ciò che era
possibile fare, superare i limiti.
Dunque la curiosità, il sapere in tutte le sue forme: da quella più genuina del notaio Utterson a quella più osatrice e
spietata del Dr.Jekyll.
L’ambizione che, se da un lato può portare l’essere umano a fare sempre di più, ad arrivare sempre più in alto, dall’altro può comunque annientarlo ed è proprio ciò che accade a Jekyll, che si renderà conto di non avere più il controllo della situazione. Dunque la consapevolezza è un altro fattore importante del romanzo, ma anche il pentimento e la rassegnazione da parte di Jekyll, il quale aveva capito che l’unica cosa che poteva fare era quella fatale, un’azione dalla quale non poteva più poi ritornare indietro.
E lo stesso
sentimento di rassegnazione lo si
può notare da parte di Lanyon che,
al contrario di Jekyll, era un uomo
più pacato ed equilibrato: non viaggiava con la mente come l’amico, nonostante
anche lui era un uomo di scienza. Lanyon
sapeva infatti che Jekyll si sarebbe
cacciato in seri guai e, conoscendolo, sapeva bene che Jekyll avrebbe portato avanti le sue idee.
La devozione che Utterson e Lanyon, ma soprattutto Utterson, provano nei confronti dell’amico Jekyll, in nome di una vecchia amicizia.
Utterson, decisamente preoccupato per
l’amico, cercherà in tutti i modi di andare a fondo a questa faccenda, di
capire chi sia questo Mr. Hyde;
indagherà, sorveglierà quella porta di quell’edificio, fin quando non riuscirà
a vedere in faccia questo uomo misterioso che è appunto Mr. Hyde, così tanto diverso nell’aspetto e nei modi fare ma anche
dal punto di vista sociale era proprio l’opposto di Jekyll che, al contrario, era un uomo distinto e di un certo rango.
Nonostante tutti i suoi sforzi ( cercherà anche di parlare a quattr’occhi con Jekyll stesso ), alla fine Utterson non riuscirà a salvare l’amico
dal suo unico destino, un destino che lui stesso si era andato a cercare.
Tutti questi sono temi molto importanti ricollegabili ai giorni nostri perché, quanta gente conosciamo che per la troppa ambizione e per il troppo desiderio di potere arrivano a fare la qualunque pur di ottenere ciò che vogliono, senza sapere che ci sono sempre dei limiti da rispettare, limiti che non bisognerebbe mai oltrepassare per mantenere anche una certa integrità morale, avere dei valori che ti tengano con i piedi ben saldi in terra.
Importante è anche il
ricordare di essere sempre rispettosi,
anche quando non condividiamo le scelte altrui, come accade a Lanyon che, se da un lato non era
contento di essersi allontanato dall’amico e non voleva vederne la rovina,
dall’altro non voleva neanche imporgli la sua idea di smetterla con queste
fandonie, con queste follie. Rispettava,
quindi, suo malgrado, le scelte e la strada che Jekyll aveva oramai iniziato a percorrere; una strada che lo
porterà ad una situazione complessa, complicata, a danni irreparabili.
Il sapere che nella vita non possiamo
avere tutto e che forse è anche meglio così.
È il volersi anzi il doversi
accettare; essere consapevoli che nell’essere
umano sono presenti, nella stessa persona, sia una parte benevola che una parte
malvagia, e la difficoltà sta proprio in questo: il far convivere entrambe le parti cercando sempre di fare prevalere
la parte buona che c’è in ognuno di noi.
È una lettura molto
piacevole, scorrevole grazie anche all’utilizzo di un linguaggio semplice.
È una lettura che in
un primo memento pare essere una storia a sé, ma se letta attentamente può
lasciare tanti spunti di riflessione, come è capitato a me e può farci sempre
capire qualcosa di più dell’essere umano e del suo posto nel mondo.